Restauro delle peschiere di palazzo Balbi (Campomorone)
La caratteristica del restauro delle peschiere di palazzo Balbi a Campomorone consiste nel mantenere la stratificazione storica dell’edificio senza nascondere l’aspetto del rudere antico: mantenere la bellezza e il fascino dei ruderi, come nei quadri del Piranesi, ma allo stesso tempo conferirgli una potenza funzionale nuova.
Invece di procedere con una ricostruzione filologica della struttura, è stata inserita una nuova copertura in legno che, staccandosi dai grandi archi in pietra sottostanti, inquadra la struttura in pietra come un rudere, con il suo aspetto di elemento scampato al tempo.
In questo modo è stata ricostruita la sagoma originaria delle peschiere, con una copertura in legno che copre l’edifico senza appoggiarsi e completare le murature antiche, ospitando anche un panoramico percorso aereo vetrato.
Originariamente le peschiere erano aperte ed avevano l’aspetto di una grande chiesa a navate: l’inserimento di grandi portoni arretrati rispetto alla facciata ha mantenuto la percezione di vuoto suggerita dalle grandi aperture ad arco rendendo però fruibile la struttura tutti i giorni dell’anno.
I portali, realizzati in acciaio corten e plexiglass, sono leggermente arretrati rispetto alle facciate, generando riflessi analoghi alle specchiature di una porta: i chiaroscuri che generano suggeriscono e accentuano la sensazione di apertura dei grandi archi in pietra come se questi grandi portoni fossero socchiusi.